Il Sistema

Il Sistema Museale dei Castelli Romani e Prenestini Museumgrandtour

nasce nel 2003 su iniziativa della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini attraverso una convenzione sottoscritta dai rappresentanti di circa dieci Comuni, con l’obiettivo di mettere in rete i propri musei e creare una strategia di azioni per promuovere un intero territorio, con un patrimonio vasto ed eterogeneo.

              L’area geografica su cui oggi insiste il Sistema si è notevolmente ampliata ed è arrivata ad includere, nel corso degli ultimi anni, un territorio molto esteso che va oltre i Colli Albani ed i Monti Prenestini, toccando un’ampia parte dell’alta Valle del Sacco e spingendosi fino alla Provincia di Frosinone con la recente adesione del Museo Civico di Alatri. Una realtà dunque non distante dalla vicina Capitale, ma rispetto alla quale capace di affermare un’identità propria, grazie alle attrattive potenzialmente elevate, alla ricchezza diffusa del patrimonio culturale e alla fascinazione del paesaggio, che ancora preserva la sua singolare bellezza, reso straordinario da quelle stratificazioni storiche, monumentali ed archeologiche che nel tempo lo hanno trasformato in un vero e proprio unicum.

            Il territorio del Sistema è caratterizzato storicamente da una comune matrice latina. Qui sorgevano infatti le città di Praeneste, Gabii, Labicum, Tusculum, Velitrae, Lanuvium ed alcuni tra i più importanti santuari dell’Antichità: Giunone Sospita, Diana Nemorense, Giove sul Monte Albano e la Fortuna Primigenia. Anche la nobilitas romana predilesse questi luoghi, grazie alla mitezza del clima e alla bellezza del paesaggio. In epoca rinascimentale e barocca la ricca aristocrazia pontificia scelse questi scorci della Campagna Romana per erigere le scenografiche residenze estive progettate e decorate dalle grandi personalità artistiche del tempo. A partire dalla fine del secolo XVI la bellezza ed il fascino del territorio del fecero di questi luoghi tappa privilegiata del cosiddetto Grand Tour, il viaggio di formazione che letterati, artisti, collezionisti e giovani rappresentanti dell’aristocrazia europea intraprendevano attraverso il continente a completamento della loro formazione intellettuale, così profondamente radicata nell’Antico.

           L’immersione in un paesaggio che fa da sfondo a ritrovamenti archeologici, descrizioni di arbusti e radici sui resti delle antichità in una speciale simbiosi tra arte e natura, scorci di specchi lacustri intrisi di leggende mitologiche sono solo alcune delle suggestioni letterarie e figurative che i viaggiatori del Grand Tour hanno impresso nelle loro opere lasciando di questi luoghi, a noi viaggiatori moderni, memoria indelebile.

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