Area 3 – Itinerario 3

Città fantasma e resti fossili: sulle tracce archeologiche di Artena e Colleferro

1. Area archeologica del Piano della Civita (luogo di interesse I – Artena)

2. Museo Civico Archeologico “Roger Lambrechts” (museo I – Artena)

3. Centro storico di Artena (luogo di interesse II – Artena)

4. Museo Archeologico del Territorio “Toleriense” (museo II – Colleferro)

5. Santa Maria di Piombinara (luogo di interesse III – Colleferro)

6. Castello Vecchio di Colleferro (luogo di interesse IV – Colleferro)

Cosa lega Artena e Colleferro, due comuni di medie dimensioni situati nella Valle del Sacco, ad est della provincia metropolitana? Le tracce archeologiche di città ancora sconosciute o di edifici scomparsi. È, infatti, sulle orme della storia – sia antica che recente – che il nostro visitatore si muoverà all’interno del seguente itinerario!

Il percorso inizia presso l’Area archeologica del Piano della Civita, a circa 1 km di distanza dal borgo medioevale di Artena. In un contesto paesaggistico spettacolare, con un panorama che spazia dalla Pianura Pontina, passando per i Castelli Romani fino ai Monti Prenestini e alla Valle del Sacco, il turista può qui visitare le rovine di un abitato di età tardo-arcaica e medio-repubblicana dal nome, però, ancora sconosciuto e abbandonato nel primo quarto del III sec a.C. Al suo interno si conservano resti consistenti della cinta muraria in opera poligonale e un monumentale terrazzamento centrale, dietro cui si sono conservate le rovine di una rustica villa romana. L’area archeologica del Piano di Civita è strettamente connessa con il Museo Civico Archeologico “Roger Lambrechts”, seconda tappa del nostro itinerario: ospitato presso il settecentesco Granaio Borghese e intitolato all’archeologo belga che per oltre venticinque anni condusse gli scavi proprio presso quest’area, esso conserva i resti provenienti dalla zona del Piano della Civita e dal territorio delle campagne circostanti. Nella collezione spicca una Testina di soldato con elmo a tutto tondo, realizzata a stampo in impasto sabbiato chiaro di terracotta, riferibile – sia per soggetto che datazione – ad altri esempi rinvenuti nel Lazio meridionale dell’inizio del V sec a.C. Dal Museo, il nostro visitatore conclude la prima parte del suo itinerario, scegliendo di passeggiare per le vie del centro storico di Artena, la cui bellezza si riscontra non solo nel suo peculiare assetto urbano medioevale, ma anche nelle sue case arroccate lungo il costone, con piccole finestre strette, raggiungibili tramite ripide scalinate e vicoli. Immerso nelle stradine, il turista riesce bene a cogliere la compattezza del borgo che sembra somigliare più a una fortezza, da cui il nome originario di “Montefortino” a partire dalla signoria dei Conti di Segni, poi sostituito nell’attuale solo nel 1873. Il percorso termina presso la Collegiata di Santa Croce, di edificazione medioevale ma completamente restaurata nel 1659 dall’architetto Domenico Terzago per volere del Principe Giovan Battista Borghese. Da qui il nostro visitatore può, ancora un’ultima volta, godere di un meraviglioso panorama a circa 420 m s.l.m.

Cosa lega Artena e Colleferro, due comuni di medie dimensioni situati nella Valle del Sacco, ad est della provincia metropolitana? Le tracce archeologiche di città ancora sconosciute o di edifici scomparsi. È, infatti, sulle orme della storia – sia antica che recente – che il nostro visitatore si muoverà all’interno del seguente itinerario!

È giunto ora il momento, per il nostro turista, di trasferirsi nel comune di Colleferro al confine con la provincia di Frosinone. Benché il nome della cittadina non abbia nulla a che fare con il metallo – si tratterebbe piuttosto della conversione del valore fonetico della F in V – nella zona di Colle Pantanaccio è stato rivenuto un importante giacimento con resti di fauna fossile. Questi sono conservati presso il Museo Archeologico del Territorio “Toleriense” di Colleferro, prima tappa della seconda parte di questo nostro itinerario. Ubicato nella struttura dell’ex opificio B.P.D., il museo si articola in cinque sezioni tematiche principali, ciascuna dedicata a un periodo storico: paleontologia, preistoria e protostoria, periodo arcaico, periodo romano, altomedioevo e medioevo. A colpire anche il visitatore adulto, è sicuramente la sezione paleontologica, dove sono esposti non solo i resti fossili animali del Pleistocene, ma soprattutto una spettacolare riproduzione in scala reale di un elefante dalle zanne dritte (Palaeodoxodon antiquus). Nella sezione medievale, invece, sono conservati i reperti rinvenuti nelle aree dei castelli del territorio, tra cui soprattutto quelli degli scavi del Castello di Piombinara (XII-XVIII sec.): è proprio verso i resti della chiesa di S. Maria di Piombinara che il nostro turista, dunque, si dirige una volta conclusa la visita in museo. Di pertinenza dell’omonimo castello, si ha prima notizia della chiesa nel XII secolo. Abbattuta nel dopoguerra per fare spazio alla via Casilina lungo la quale sorge, di essa oggi rimane solo il campanile a pianta quadrata in blocchi irregolari di tufo e un’area archeologica scavata e valorizzata dal Museo Archeologico in collaborazione con la Soprintendenza competente.

La chiesa di Piombinara non è, però, l’unico “edificio fantasma” di Colleferro: va, infatti, ricordato anche il Castello Vecchio, ultima tappa del nostro itinerario. Situato sulla sommità di un colle a 245 m s.l.m., vi si accede attraverso un corridoio voltato che immette nella corte centrale su cui si aprono le diverse parti della struttura di area per lo più rettangolare. Non si hanno notizie certe sulla sua fondazione ma si pensa che la sua storia sia legata alla famiglia Conti e quindi riferibile all’inizio del XIII secolo. Distrutto e più volte rimaneggiato nel corso degli anni, ha definitivamente subito gravi danni a causa del terremoto del 1915 fino a entrare in possesso del comune di Colleferro nel 2020, con l’acquisto dalla famiglia Furlan. Dopo l’acquisto, un intervento di pulitura della vegetazione infestante e la rimozione di una discarica del secolo scorso, sono emersi resti di una struttura in opera poligonale di epoca repubblicana e di una chiesa probabilmente altomedievale, visitabili attraverso un percorso guidato.

Consigli e curiosità

Consigliamo di visitare Artena ad agosto, in occasione del Palio delle Contrade, sentita manifestazione folkloristica durante la quale vengono rievocati giochi, usi e costumi della tradizione agricola ‘900esca del paese. Il palio è, poi, l’occasione per poter degustare alcuni tra i prodotti tipici artenesi tra cui gli gnocchi longhi, la polenta con le spuntature e gli spiedini di pecora, accompagnati da un buon calice di vino.

– Oltre che per la sua storia archeologica, Colleferro ha una forte storia ‘900esca: ne sono testimonianza la città morandiana e i “rifugi antiaereo” che si snodano per ben 6 km sotto la cittadina.

Contatti e orari

Area archeologica del Piano della Civita

Artena (RM), Via Piano della Civita

Info: gruppoarcheologicoartena@gmail.com

Orari: su prenotazione

Museo Civico Archeologico “Roger Lambrechts”

Artena (RM), Granaio Borghese – Via Fleming s.n.c

Info: +390695191065 | direzione.museo@comune.artena.rm.it

Orari: martedì/giovedì 15-18 | mercoledì/venerdì 10-13 | sabato/domenica 10-13/16-19

Centro storico di Artena

Artena (RM), Via Maggiore

Info: +390695191020 | comune.artena@pec.it

Orari: sempre visitabile al pubblico

Museo Archeologico del Territorio “Toleriense”

Colleferro (RM), Piazzale E. Berlinguer, 21

Info: +39069781169 | museo@comune.colleferro.rm.it | www.comune.colleferro.rm.it

Orari: lunedì-mercoledì 09-14 | martedì-giovedì-venerdì-sabato 09-14/15-18

Santa Maria di Piombinara

Colleferro (RM), Via Casilina

Info: +39069781169 | museo@comune.colleferro.rm.it

Orari: su prenotazione presso il Museo Archeologico del Territorio “Toleriense”

Castello Vecchio di Colleferro

Colleferro (RM), Via del Castello Vecchio

Info: +39069781169 | museo@comune.colleferro.rm.it

Orari: su prenotazione presso il Museo Archeologico del Territorio “Toleriense”