Area 3 – Itinerario 1

Storie di contadini, artigiani e ciclopi: nei centri storici di Gavignano e Alatri alla scoperta delle tradizioni locali.

1. Centro Storico di Gavignano (luogo di interesse I – Gavignano)

2. Museo della civiltà contadina di Gavignano (museo I – Gavignano)

3. Museo Civico di Alatri (museo II)

4. Acropoli di Civita e Mura Ciclopiche (luogo di interesse II – Alatri)

5. Chiesa di San Francesco e sala affrescata con Cristo nel labirinto (luogo di interesse III – Alatri)

Legati da una forte tradizione contadina e artigiana, Gavignano e Alatri sono i due comuni più a est del Sistema Museale MuseumGrandTour. Questo itinerario porterà, infatti, il nostro visitatore alla scoperta della storia e delle tradizioni locali di due paesi posti al confine tra la provincia di Roma e quella di Frosinone, facendolo curiosare tra aneddoti e miti di fondazione.

Il percorso del nostro turista inizia da Gavignano, comune di poco meno di 2000 abitanti, situato sui Monti Lepini alla confluenza dei fiumi Rio e Sacco. Le origini romane della cittadina sono avvalorate dalla presenza di numerosi reperti archeologici nella zona Rossilli – tra cui un mosaico di origine alessandrina – e la documentata presenza di numerose ville patrizie lungo le vie consolari. Il massimo sviluppo del paese avviene, però, in epoca medievale quando sorgono numerose chiese e abbazie, tra cui la più nota e ancora esistente Abbazia Rossilli. A queste si accompagnano edificazioni di castelli e roccaforti, tanto che anche Gavignano assume le sembianze del castrum con cinta muraria e mastio. Il tour comincia proprio da Porta Napoletana: da qui il nostro visitatore si immerge nelle viuzze di un meraviglioso centro storico medioevale in pietra locale, potendo godere della visione di numerose case padronali e palazzi. Successivamente attorno al mastio viene edificato il Palazzo Baronale: di notevole imponenza, fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, tanto che la storia della sua edificazione va di pari passo con la costruzione dell’abitato; nella residenza si avvicendarono Amato Conti (1044), Innocenzo III (1161) e il Cardinale Pietro Aldobrandini (1621). Passeggiando per le vie del centro storico, il turista attento riesce subito a cogliere il peculiare effetto di giustapposizione che c’è fra l’agglomerato di piccole case medioevali di due o al massimo tre piani da un lato, e le grandi dimensioni di Palazzo Baiocchi sul versante ovest e di Palazzo Traietto sul lato sud-est della cittadina. È proprio nel cuore di Gavignano che, ospitato nel Palazzo di Corte, si trova il Museo della civiltà contadina: nato con l’intento di ricostruire la storia della civiltà contadina e artigiana di inizio ‘900, più che come semplice esposizione di oggetti, il museo si offre come un luogo dove riuscire a sentire come ancora vivo e vicino un modo di vivere che si pensa, invece, tanto lontano. All’interno del museo si avvicendano diversi spazi espositivi nei quali sono stati ricreati gli angoli della vita dedita al lavoro, alla casa e alle cure parentali dei primi abitanti di Gavignano e dei paesi limitrofi diventati autonomi dopo l’unità d’Italia. Gli oggetti scelti come connotativi della quotidianità contadina ‘900esca sono l’aratro, l’orologio e la campana; a questi seguono gli angoli dedicati ai lavori comuni all’epoca e una seconda sala dedicata alla ricostruzione dell’umile ambiente domestico contadino e ai tradizionali lavori della donna casalinga. Gli ultimi ambienti sono, infine, destinati al divertimento e all’arte corale e musicale.

Dopo aver concluso la sua visita a Gavignano, il nostro turista può trasferirsi verso Alatri, una delle più belle e nobili città d’arte del Lazio Meridionale, il cui fascino è amplificato dalla mirabile convivenza degli elementi monumentali arcaici con quelli risalenti a epoche successive, soprattutto al Medioevo. La prima tappa della seconda parte dell’itinerario è il Museo Civico: anche qui, infatti, al terzo piano si trova una collezione demoetnoantropologica di strumenti e attrezzature relativi alla tradizione agricola e artigiana locale. Ospitato presso il medioevale Palazzo Gottifredo, nel cuore del centro storico alatrino, il Museo Civico è diviso in varie sezioni che si snodano nei diversi piani della casa-torre: al piano terra la sezione dei “Viaggiatori di scoperta” con un mosaico pavimentale policromo con decorazione geometrica dell’80-90 a.C.; al primo paino la sezione dell’antica Aletrium con epigrafi e recuperi archeologici dei dintorni; nel mezzanino, invece, una sezione dedicata all’arte etrusca. Alatri, però, oltre che per la sua storia medioevale, è nota soprattutto come “Città dei Ciclopi” grazie all’eccezionale stato di conservazione della sua Acropoli di Civita e delle Mura Ciclopiche che la cingono, vero simbolo di quelle città megalitiche laziali a cui da sempre sono legati misteri e leggende. Posta sulla cima del colle, l’acropoli di Alatri è interessante per le sue mura in opera poligonale costituite da vari strati di megaliti di diversa forma, spesso alti anche 3 mt, fatti combaciare perfettamente a incastro senza l’uso di malte o calcestruzzi. Il perimetro delle mura è lungo 2 km e, anticipata da una rampa di scale, l’acropoli è aperta da due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore. Oltre alla prima cinta muraria ne esiste una seconda sempre in opera poligonale, concentrica all’acropoli ma più ampia, entro cui si aprivano ben cinque porte in origine sormontate da architravi monolitici, tra cui oggi si conserva solo la Porta di San Benedetto. Della veste medioevale della città di Alatri, risulta particolarmente rappresentativa la gotica Chiesa di San Francesco (XIII-XIV sec). A essa era annesso un convento i cui ambienti, oggi adibiti a sala espositiva, accolgono in un’angusta intercapedine un affresco di autore ignoto raffigurante un Cristo Pantocratore al centro di un labirinto a undici spire e quindi dodici cerchi di 140 mt di diametro: considerata un unicum iconografico, si pensa che l’immagine possa collegarsi con una presenza templare all’interno delle mura fortificate della città.

Consigli e curiosità

– Consigliamo di pernottare ad Alatri per poterla visitare sotto Ferragosto, in occasione del tradizionale Festival del Folklore dedicato all’integrazione tra arte e cultura locale.

Contatti e orari

Centro Storico di Gavignano

Gavignano (RM), Via Roma

Info: +39069703033 | comunegavignano@interfreepec.it

Orari: sempre visitabile al pubblico

Museo della civiltà contadina di Gavignano

Gavignano (RM), Piazza dei Caduti 1

Info: +393284929615 | info@museogavignano.it | www.museogavignano.it

Orari: mar-merc-giov 09-12 | sabato-domenica 10-17 (invernale) 10-13/15-19

Museo Civico di Alatri

Alatri (FR), Via Cavour 5

Info: +390775448378/448452 | https://www.museumgrandtour.com/portfolio-item/museo-civico-di-alatri/

Orari: martedì-giovedì 10-13 | venerdì-domenica 10-13/15-18

Acropoli di Alatri e Mura Ciclopiche

Alatri (FR), Via del Duomo 31

Info: +3907754481

Orari: sempre visitabile al pubblico

Chiesa di San Francesco

Alatri (FR), Via San Francesco 

Info: +3907754481 | https://www.alatriturismo.it/localita-chiesa-di-san-francesco

Orari: sempre aperta durante le funzioni religiose