John Izard Middleton: un archeologo americano nel Lazio. 

Volume a cura di Luca Attenni

               I luoghi del Latium Vetus esplorati e descritti da John Izard Middleton evocano itinerari lungo antichi tracciati, come quelli che dal guado sul Tevere nei pressi dell’Isola Tiberina raggiungevano i più antichi centri dell’entroterra, attraverso la dorsale collinare vulcanica della colata lavica di Capo di Bove, fino ai piedi dei Colli Albani. Come noto, su questa stessa direttrice fu realizzata la Via Appia, la prima via militare costruita ex novo dai Romani e la prima via censoria. Il percorso della Regina Viarum attraversa il Lazio meridionale, interessando alcune decine di comuni e un patrimonio di beni culturali e paesaggistici molto vasto, articolato ed eterogeneo. Il tracciato è legato alla sua origine di strada delle conquiste e all’interazione tra l’orografia dei luoghi e l’individuazione del più corto percorso possibile.

                Il rapporto della Via Appia con il paesaggio laziale è notevolmente differenziato lungo il suo percorso: in molti tratti l’Appia taglia i segni del territorio, in altri li asseconda, in altri ancora ne costituisce la traccia ordinatrice. Vi sono inoltre casi in cui il palinsesto paesistico ha cancellato la strada stessa o vi ha sovrapposto nuovi elementi, in sintonia o in contrasto con la traccia sottostante. L’intersezione della linea della strada con gli altri segni del territorio, come strade minori, canali, filari e siepi, ha determinato una diversificata serie di forme più o meno complesse. Questa ricchezza e varietà del paesaggio dell’Appia ne determina valore e potenzialità di sviluppo culturale e turistico.

                Il Parco Archeologico dell’Appia Antica ha il compito istituzionale di coordinare le attività di valorizzazione dell’intero tracciato da Roma a Brindisi. Nonostante le diverse fasi di sviluppo e i diversi contesti territoriali attraversati dall’antica strada, è possibile individuare alcuni obiettivi strategici comuni, come la necessaria manutenzione e il restauro del tracciato, il miglioramento e lo sviluppo dell’itinerario e dei servizi connessi, l’organizzazione di sistemi di gestione finalizzati allo sviluppo dell’offerta culturale e turistica locale. Punto di partenza imprescindibile per ogni processo di valorizzazione rimane tuttavia la conoscenza dei beni culturali e paesaggistici del territorio, alla quale questo volume contribuisce esemplarmente.

Dott. Simone Quilici

Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica